CDU 908(497.12/.13Istria) ISSN 0392-9493 CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO

VOLUME XXI

TRIESTE-ROVIGNO 1991

UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE

ATTI, vol. XXI, p. 1-412, Trieste-Rovigno, 199]

CDU 908(497.12/.13Istria) ISSN 0392-9493 CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO

VOLUME XXI TRIESTE-ROVIGNO 1991

UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE

ATTI, vol. XXI, p. 1-412, Trieste-Rovigno, 1991

CENTRO RICERCHE STORICHE - ROVIGNO

UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITA POPOLARE DI TRIESTE

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Piazza Matteotti 13, Rovigno Istria (Rovinj), tel. (052) 811-133

COMITATO DI REDAZIONE

PROF. ARDUINO AGNELLI, Trieste PROF.SSA ANITA FORLANI, Dignano ProFr. ELIO APIH, Trieste ProF. LuciaNO Laco, Trieste

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REDATTORI

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DIRETTORI RESPONSABILI

ProFr. Luciano LaGo, Trieste ProF. GIOVANNI Rapossi, Rovigno

Recensore: MR. ANTONIO MICULIAN, Trieste

© 1992 - Proprietà letteraria riservata

Edizione fuori commercio - Esce una volta all'anno

Finito di stampare nel marzo 1992 TIPOGRAFIA-LITOGRAFIA MODERNA - VIA ROSSETTI 9 - 34126 TRIESTE - TELEFONO (040) 765329

INDICE

Memorie

G. DE SIMON, L’«Indice delli Semplici» di G. EF Tommasini, vescovo di Cittanova nel XVII secolo, ricuperato in concordanza con la nomenclatura scientifica attuale...

E. IvETIc, La popolazione di Parenzo nel Settecento: aspetti, pro- blemi ed episodi del movimento demografico. ..........

G. Rapossi, Stemmi di capitani, rettori e famiglie notabili di S. Lo- renzo del: Pasenatico: in Istila ic; n

Note e documenti

S. BERTOSA, Nuovi frammenti a testimonianza dei legami esistenti tra Ivan Kukuljevié Sakcinski e Pietro Kandler .........

M. BonIFacio, Cognomi piranesi: Brazzafolli e Pitacco . ......

G. DE SIMON, Aspetti fisiografici dell'Istria flyschioide nord-occi- ALMA it RSA LI E RI nio

M. MALUSÀ, I! carteggio de Madonizza-Luciani (1878-1889) riguar- dante «La Provinciadell'Istrià: <il aa

A. MARGETIC, Lo Statuto di Tersatto (1640) nel testo italiano . . .

R. MaTyYAdiCé, Monumento funerario romano scoperto a Zambrat- CAUMILOI ESE e ae I a MIO

R. MATBICIC, I! ruolo degli architetti triestini nella progettazione degli edifici monumentali di Fiume...

A. MICULIAN, «Incombenze del Capitanio Gabriel Rivanelli Reggi- mento di Verona come direttore della linea di sanità nel Quar- ner in Istria, stesa nell’anno 1783 per il fatal morbo che affli- bea DAmMazas: ra IALIA O

A. SONIE, La decorazione marmorea della Basilica Eufrasiana di PARENZO AID AITRO SR LR DE E A

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MEMORIE

L’INDICE DELLI SEMPLICI DI G.F. TOMMASINI, VESCOVO DI CITTANOVA NEL XVII SECOLO, RICUPERATO IN CONCORDANZA CON LA NOMENCLATURA SCIENTIFICA ATTUALE INDAGINE SULLA PRIMA DOCUMENTAZIONE DELLE PIANTE MEDICINALI DELL’ISTRIA, QUALE CONTRIBUTO ALLE CONOSCENZE REGIONALI DI FARMACOGEOGRAFIA STORICA

GIORGIO pe SIMON Università degli Studi CDU: 633.88:581.9(497.12/.13lstria)«16»(083.86) Trieste Saggio scientifico originale

Settembre 1991

Riassunto - Nel presente lavoro viene esperito il riconoscimento e il ricupero all'inda- gine scientifica di un seicentesco elenco di semplici della regione istriana, prima im- portante documentazione farmacogeografica regionale, ricavata dalla corografia di G. F. Tommasini, episcopus emoniensis.

Introduzione

Una veramente preziosa descrizione dell'Istria è quella che venne redatta attorno alla metà del XVII secolo da mons. Giacomo Filippo Tommasini (1597- 1655), vescovo di Cittanova, sotto il nome di Commentarj storici-geografici del- la Provincia dell’Istria.' Quest'opera presenta una valenza corografica notevol- mente ampia, raccogliendo una messe di notizie volte a far conoscere, accanto a un patrimonio di pregnanti valori umani, una non meno complessa e varia realtà di quella natura che li regola e condiziona.

Tra gli aspetti naturali della Terra d'Istria più accuratamente ed anche originalmente osservati dal Tommasini, furono già oggetto di studio quelli inerenti la fenomenologia carsica nelle sue più appariscenti manifestazioni su- perficiali e ipogee (CUCAGNA 1959). Molte altre notizie, a carattere schietta- mente gcografico, ovvero di interesse Interdisciplinare, attendono di essere va- gliate e valorizzate criticamente. Con tale obiettivo la presente ricerca si pro- pone di contribuire al ricupero scientifico e alla valorizzazione delle conoscen- ze delle piante medicinali dell’epoca in questa regione.

' Per quanto riguarda la datazione dei Commentarj si può indicare l'intervallo 1644-1655, così come risulta da riferimenti cronologici sparsi negli otto libri che li compongono, purtroppo rimasti incompleti e non rivisti. Vennero stampati, con un'appendice, ec con parecchi errori, ap- pena nel 1837 nell'Archeogro Triestino (vol. IV), a cura di Domenico Rossetti.

10 G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI, 1991. p. 9-115

Facendo riferimento in particolare all'indice Delli Semplici più rari della provincia (libro 1, cap. XXXVII) la finalità perseguita è quella di trovare il ri- scontro per quanto possibile esatto delle specie vegetali ivi citate, nella no- menclatura binomia attuale. Tale rispondenza permetterà di giovarsi di una chek- list, che si auspica profittevole per ulteriori considerazioni e ricerche, sia di ca- rattere fitogeografico (comparazioni e raffronti di stazioni e di areali di epoche diverse), sia fitoclimatico, e anche fito-antropico (variazioni di impatto am- bientale).

Modalità della ricerca

Si è trattato di un impegno complesso, che ha richiesto la trattazione ana- litica di alcune centinaia di entità floristiche ricavate dall’elenco del Tommasi ni: ognuna di queste è stata ove possibile identificata nell’intricata selva delle sinonimie pre-linneane, verificandone nel contempo l’effettiva presenza e consistenza nella flora istriana recente e attuale.

Le convergenze sinonimiche sono state vagliate sulla base delle denomi- nazioni, spesso appositive, presumibilmente in uso nella seconda metà del “600, così come individuate da LINNEO (e subordinatamente da SCOPOLI).

Le citazioni linneane sono state rispettate integralmente nella forma. Sono riportate alcune sinonimie di quegli AA. le cui opere vennero stampate nei se- coli XVI e XVII, e solo eccezionalmente nei primissimi decenni del XVIII se- colo. In particolare sono stati isolati, fra numerosi altri, solo i sinonimi più si- gnificativamente aderenti alle denominazioni presenti nell’ Elenco (ciò anche per non appesantire ulteriormente la lettura, già di per necessariamente tecnici- stica): ponendo cura a che le analogie così evidenziate fossero comunque ido- nee a soddisfare le concordanze richieste. Vi si è frequentemente aggiunta la denominazione volgare allora in uso e cioè quand’essa riproponga, confer- mandolo, il nome dell’elenco tommasiniano tratta per lo più dal MATTIOLI, l’unico A. al quale nel medesimo Elenco si faccia alcune volte riferimento.

Riguardo ai richiami sinonimici binomiali, accanto al nome scientifico at- tualmente più frequente nella letteratura europea, viene normalmente riportato il basonimo della specie,3 e talora alcuni altri sinonimi che siano sembrati di qualche utilità per le loro connessioni onomastiche.*

"MPA Deer CAS a 5 3 È ii s pa

Semplici, ovv. semplici medicamenti: sostanze naturali vegetali (ossia “erbe”). più rara- mente di origine animale, che venivano usate direttamente a fini terapeutici, 0 come ingredienti nella preparazione dei “composti” (le “medicine’). In questo Elenco si tratta per la massima par- te di piante officinali (di proprietà medicinali riconosciute), ovvero di loro prodotti naturali, 0 solo eccezionalmente ottenuti con arzifizio (es. Opio).

3 La nomenclatura binomiale (nomina rrivialia) fu introdotta da Linneo nella 1 edizione del suo Species Plantarum (I vol. maggio 1753).

4 Due sono i riscontri numerici su ciascuna delle specie concordanti: il primo (sigla FI. It.) rimanda alla numerazione progressiva nella Flora d'Italia del PIGNATTI, e si riferisce alla deno-

G. pE Simon, «Indice delli Semplici». Arti, vol. XXI, 1991, p. 9-115 Il

Il criterio per la distinzione di ciascuna specie ha seguito questo schema generale di controlli incrociati:

PRESENZA (IN ISTRIA)

el sali HABITAT SS

GRADO DI DIFFUSIONE USO OFFICINALE

bue > DENOMINAZIONE

Per alcuni dei suddetti elementi discriminativi sono stati talora possibili dei raffronti diretti tra le condizioni attuali (o di fine ‘800) e quelle del XVII se- colo. Si è posto altresî attenzione al criterio della rarità della specie, riferita al suo valore medicinale (dell’epoca), tenendo presente che nell’Elenco si è detto trattarsi delli Semplici più rari della provincia: tuttavia per qualche genere (cs. Rubus), ancor oggi di assai difficile determinazione, sono state tralasciate le spe- cie a distribuzione strettamente localizzata.

Per motivi di spazio e per ridurre al minimo le inevitabili reiterazioni del testo, si è evitato di riportare, anche sommariamente, gli svolgimenti analitici inerenti, per ciascuna specie, al sopra esposto schema esplorativo: analisi, co- me si può ben capire, a carattere ripetitivo nelle argomentazioni che precedono ogni specifica scelta. Dette si basano in buona sostanza essenzialmente sul- la ricerca sinonimica, sull’interpretazione delle tavole mattiolane, sul riscontro nella flora attuale regionale e delle aree adiacenti, sulle più 0 meno riconosciute qualità officinali, sull’epoca del primo scopritore e della prima introduzione in Italia, sulle esigenze reali del semplice in relazione all’habitat indicato dal Tom- masini, ecc. Pertanto ogni identificazione sic er simpliciter dichiarata costi- tuisce solo il punto d'arrivo di una preselezione spesso laboriosa e talora anche sofferta, ma sempre frutto di una scelta personale, di cui lo scrivente si prende piena responsabilità: lontano dal pensare che essa rappresenti, in diversi casi al- meno, l’unica opzione possibile, ma anche convinto che possa trattarsi senz’al- tro di una tra le più probabili.

minazione internazionale d'uso corrente; il secondo (siglato R.) riporta corrispondentemente al Codex linneames del RICHTER, a utile confronto anche integrativo con l'apparato sinonimico dell'A. svedese.

12 G. DE Simon, « Indice delli Semplici», Atti, vol XXI, 1991, p. 9-115

L'elenco “Delli Semplici più rari della provincia”

È questa senz'altro, ove si trascurino le poche notizie fornite dal Mattioli5 la prima lista ordinata delle piante medicinali dell'Istria di cui possiamo di- sporre. Alla stesura del relativo manoscritto (pp. 161-171 dei Commentarj, Ar- ch. tr, pp. 107-118) si può assegnare, con discreta approssimazione, l’anno 1650.

Bisognerà poi attendere sino alle relazioni di viaggio dello Zannichelli lun- go le coste istriane, da Capodistria al M. Maggiore (1722 e 1725, pubblicate postume nel 1730), per avere altre notizie floristiche di questi luoghi.

Occorre precisare come lVarea geografica della Provincia dell'Istria cui si è fatto costante riferimento durante la verifica degli habitat, il confronto con le esigenze climatiche ed edafiche, e il ritrovamento degli areali delle specie bo- taniche contemplate nell’Elenco, non corrisponde alla penisola istriana carto- graficamente intesa. I limiti storici-geografici della regione sono quelli indicati dallo stesso Tommasini al cap. II del suo libro: Anche noi adunque, da questo fiume così famoso appresso gli antichi [il Timavo| faremo cominciare la nostra Istria, cioè a S. Gio. di Duino, ch'è pur su la costa del Golfo Triestino, sino all’altro Golfo del Carnero..., © avrà dunque |per confini] da oriente, e setten- trione li monti de la Vena \W'Istria], e del Carso |triestino].®

Il repertorio, che diciamo tommasiniano, anche se il Vescovo di Cittanova non ne fu in realtà l’estensore, ma soltanto il relatore” comprende 292 capo- versi disposti in ordine alfabetico per prima lettera, ciascuno dei quali riporta la denominazione, e (spesso) l'habitat, di almeno un semplice ma sono frequenti

* Effettivamente il celebre medico senese Pier Andrea Mattioli (1500-1577), avendo dimo- rato parecchi anni nel Goriziano e nel Trentino ... è stato il primo che studiò la flora di queste regioni arrivando nelle sue escursioni nei dintorni di Trieste e forse anche nell'Istria ]MORPUR- GO 1930, p. 123]. Ma, tra la settantina di piante citate dal Mattioli per la Venezia Giulia (nella edizione latina dei suoi Commentarii a Dioscoride, del 1560, e in quella italiana del 1568), so- lamente tre sono nominate espressamente per l'Istria peninsulare: il Nardo celtico (1.41. p. 29), il Ginepro licio (1. I p. 102), la Staphisagria (1. IV, p. 575).

© In particolare è chiaro che quest'Istria storicamente intesa non comprende la regione o/- Iremontana, cioè a nord-est della dorsale della Cicceria e ad oriente della sommità dei Caldiera. Per altri dettagli sui limiti dell'Istria cfr. Arch. gr IV, p. DI.

Riguardo agli speziali che gli l'ornirono i nomi dei Semplici, come egli stesso premette (... da alcune persone eccelenti in questa professione ne ho havuto il seguente indice ...), da osservare che fa ripetizione di diverse «specie», riportate nel corso dell'indice sotto nomi diffe- renti (ma anche uguali, e persino nell'indicazione degli habitat, v. nn. 65 e 84), porta senz'altro a supporre che il T. avesse avuto a disposizione due (0 forse anche tre) liste di piante officinali di provenienza diversa, che poi avrebbe fuso insieme, omettendo solamente e non sempre quelle dal nome perfettamente identico. Del resto è lecito supporre che il prelato non avesse profonde cognizioni nell'arte dei semplici, disciplina allora privilegio degli semplicisti e, in su- bordine, degli speriali e degli herbolatti. È indicativo in tal senso che, dopo aver egli scritto (a p. 61) “er quelli [semplici] che sono stati da me praticati, et conosciuti in Cittanova saranno di- versificati con l'asterisco”. non ne abbia più avanti così evidenziato alcuno: anche se si può ri- tenere che si fosse ripromesso di farlo in un secondo momento.

G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI 1991, p. 9-115 13

i richiami a sorzi affini, e altre indicazioni floristiche dal rango tassonomico va- riabile e diversissimo (che va dall’aggregato al semplice cultivar): talché, ana- lizzando accuratamente l’Elenco, alla luce delle classificazioni scientifiche più recenti, si raggiunge nel complesso il numero di circa 400 fara. Si tratta per- tanto di un patrimonio cospicuo, paragonabile a quello contemplato nelle mi- gliori monografie italiane recenti |efr. ed. es. LopI 1957; NEGRI 1976; POMINI 1981].

È bensì vero che abbiamo di fronte solo un arido elenco, in cui sono ri- chiamati alla rinfusa tanto 1 semplici «selvaggi» (specie spontanee), che i «do- mestici» (qualità coltivate, ortaggi), 1 prodotti fruttiferi dalle supposte proprietà farmacoterapiche, accanto a quelli speziali (piante aromatiche, droghe di varia origine):* ma, alla luce di quanto si è potuto constatare, non sembra esagerata l'affermazione che, sotto questa modesta apparenza, si cela in definitiva un pres- soché completo inventario floristico officinale dell'Istria del Seicento?

Verrà tra breve riportato l'elenco tommasiniano tratto dal manoscritto ori- ginale. Nella trascrizione si è rispettata la forma testuale (distinguendo però le lettere # dalle v), e ciò sia nella variabilità delle medesime parole, sia nell'uso delle interpunzioni. Riguardo alcuni segni di troncamento e di contrazione non rappresentabili per ragioni tipografiche (desinenze in m e dittonghi latini), so- no stati indicati | corrispondenti valori tra parentesi quadre; così per un segno abbreviativo con significato proprio (er cerera). La trascrizione è rimasta inte- grale anche nei casi di evidente errore grafico; la forma corretta viene comun- que segnalata nella relativa concordanza.

Due indici alfabetici chiudono il lavoro: il primo consistente nel repertorio tommasiniano delli Semplici, nella loro denominazione volgare, compilato sull'analisi rigorosa delle varie spetie e sorti floristiche che vi risultano con- template: il secondo elenco comprende le corrispondenti entità tassonomiche, così come sono state riconosciute ed identificate nella nomenclatura scientifica moderna.

Nelle concordanze non verrà qui fatto riferimento alla parte della pianta usata come me- dicinale (folia. fructus, radiae, ...), compito questo essenzialmente botanico-farmmacognostico. Inol- tre, quando il T. non farà apposito richiamo alla sorte domestica (anche con le espressioni “si semina”, oppure “negli orti”, si intenderà trattarsi ordinariamente della sorte silvestre 0 selvati- ca, ove contemplata nei repertori rinonimici dell'epoca. Alcune volte si rimanda senz'altro agli specialisti per la discriminazione delle cultivar regionali dell'epoca.

° Tale elenco venne poi ripreso dal Petronio nelle sue Memorie dell'Istria sacre e profane (1681), però con molte omissioni e parecchi errori di trascrizione, ma anche con qualche rettiti- ca, e pochissime aggiunte. Inedite sino al 1968 (vennero allora pubblicate a cura di G. Borri), ri- portano nel | libro 130 semplici nobili, quasi una scelta elettiva rispetto a quelli ben più nu- merosi giù definiti come i più rari dal Vescovo di Cittanova.

14 G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti. vol. XXI, 1991, p. 9-115

L'analisi dell’indice tommasiniano Ogni singolo nome botanico dell’Elenco è stato analizzato secondo una suc-

cessione-tipo standard, che viene qui proposta in forma schematica completa (il

riferimento è al manoscritto originale):

Il. Numerazione progressiva di ciascun capoverso, corrispondente a uno 0 più semplici (v. 5).

2. Richiamo del nome stampato nell’Archeografo triestino | siglato Arch. tr]. c/o tratto nelle Memorie di Prospero Petronio [P.P.], (solo in caso di di- versità).

3. Suggerimento della conformazione corretta del nome volgare, ove non si tratti una forma antica/disusata, ma di un probabile errore di ricopiatura |si- gla Recte]. Per queste variazioni grafiche è stato fatto riferimento special- mente al Grande Dizionario della Lingua Italiana di S. Battaglia & Coll."

4. Indicazione di un'eventuale ripetizione (0 presunta tale) nell’Elenco, ri- chiamata dalla sigla /te;, seguita dal numero di riferimento.

5. Ulteriore scomposizione, nell’ambito di ciascun numero. Ove il T. vi abbia compreso più semplici, ovvero più sorti, ecc., queste vengono distinte con lettere minuscole; e per ognuna all'occorrenza di nuovo con numeri."

6. Nome scientifico moderno: binomio latino corrispondente alle regole dell’International Code of Botanical Nomenclature, principalmente se- guendo Pignatti & Coll. (F7. d’Italia); segnalazione di alcune altre sinoni- mie correnti anche da Ehrendorfer & Coll. (Liste Mitteleur)- e dell’even- tuale basonimo di Linneo.

Rappresenta la denominazione concordante col nome volgare (ovvero lati- no) riportato dal Tommasini, cd è stampata in grassetto."

Talora la scelta del nome scientifico è obbligatoriamente diversa da quella cui avrebbe dovuto condurre il nome attribuito al semplice dal T., ovvero

A dai suoi informatori.'* In tal caso viene usato il simbolo *, con valore

a SODI . 3 ; Big: À sostitutivo (A sostituisce B): la specie B è quella classicamente indicata dai Semplicisti dell’epoca come corrispondente al nome riportato dal Tomma- sini: nondimeno la sua assenza dalla flora della regione istriana (estraneità

Per le grafie latine, talora diverse da quelle classicamente registrate, si rimanda al Yhne-

saurus Academ. quinque germanic (fino alla lettera M, nel 1991), e al Lexicon del FORCELLINI.

!! Tale discriminazione è necessaria in ordine all'analisi separata delle singole entità flori- stiche, ed anche per chiarire il valore logico delle frasi in cui compaiono più nomi.

In sei casi il semplice non è stato identificato (nn. 100, 105, 168 b, 220), 276 Db e 280).

E senz'altro possibile che le persone eccelenti incaricate della ricerca abbiano fornito al Vescovo un clenco «abbellito» per dare maggiore risalto alla feracità della loro terra. Più volte infatti vengono citati semplici di riconosciuta efficacia terapeutica (valorosi), in luogo di altre specie, generalmente simili, ma meno rare e nobili forse perché meno note che sostituisco- no le precedenti nella regione istriana: si veda ad es. L'Achanzus mollis citato in luogo dell'A. balcanicus, al n. 3. Ma non viene, ovviamente, escluso neanche l’involontario errore, in diversi casi di stretta affinità morfologica.

G. pe Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI, 1991, p. 9-115 15

d’areale), induce ragionevolmente a ritenere ch'essa sia stata «confusa» con la relativamente simile specie A. Qui per «confusione» si intende tanto lo scambio consapevole che l'abbaglio involontario." Infine, un'unica con- cordanza «dedotta» (n. 284) è indicata col segno T.!5

7. Sinonimie dei vecchi Autori botanici |sw1.Bot.ver.|, in neretto corsivo, es- senzialmente ricavate dalle concordanze linneane (subordinatamente dello Scopoli), con preferenza per le citazioni delle opere apparse dal 1550 al 1650. La forma delle citazioni è quella originale dello stesso Linneo |efr. HeLLER 1959], secondo la progressione: denominazione sinonimica con- cordante, Autore (abbrev.) opera (minusc. e abbrev.), numero dell'edizione, pagina o figura o tavola di riferimento. Seguono a lato i rimandi ai lavori da cui sono state tratte le concordanze." Vengono segnalate solo quelle denominazioni che ripropongono o richia- mino con sufficiente sicurezza 1 nomi degli semplici del T., 0, in mancan- za, che palesino una affinità tale da condurre con elevata probabilità al bi- nomio linneano indicato come corrispondente. Se tale grado di attendibilità non pare conseguito, al binomio di cui al punto 6 è premessa l’indicazio- ne [prob.], ovvero [er prob.| se i binomi cui ci si riferisce sono più di uno (I, II, ...): se permangono fondati dubbi sull’esattezza della concordanza raggiunta, allo stesso binomio è premessa l'indicazione |dub.|.

8. Riscontro verificato nella corrispondenza della «specie» del nome dell’Elenco nei Discorsi del Mattioli, allora la più celebre opera sui sem plici e la più diffusa in Italia |vw/g.comp.|.!? È stato essenzialmente effet-

4 In altre parole, la doppia freccia verticale indica che nell'Elenco era stato «adattato» un nome noto ad una specie simile, e di quest'ultima si Ta concordanza scientifica.

!5 Non rientra nelle finalità del presente lavoro indicare le cosiddette false concordanze, cioè quelle sinonimie solo apparentemente valide, e invece casuali: si cita per tutte l'esempio del n. 292: il nome Zea indurebbe a scegliere immediatamente il MAIS (Zed mavs L.). Invece, questo riferimento va certamente escluso, intanto perché all'epoca persistevano le denominazioni dotte di FRUMENTUM INDICUM di Mattioli (Comm. [1565], p. 393) ovv. di TURCICUM FRUMENTUM di Fuchs (Hist. [1542], p. 825), e le corrispondenti volgari di FORMENTONI: INDIANO e GRANO TUR- CO; poi perché, mentre è presumibile che il Tommasini avesse conosciuto la polenta di mais (sul- la piazza di Padova nel 1630, v. MESSEDAGLIA 1924, p. 141), questo cereale venne introdotto as- sai tardivamente in Istria, e cioè, secondo A. Rossi (1924, p. 35), appena sul principio del seco- lo XIX (2).

!6 Assai utile a tali ricerche si è rivelato il già citato Codex botanicus linneanus del Ricu- TER, nonché il relativo /ndex alphabeticus del PETERMANN, ricco di circa 40.000 nomi, ai quali si confida con discernimento è stato fatto costante ricorso. In ogni caso, onde non appen- santire troppo l'apparato delle citazioni, queste rimandano solo alla prima edizione dell'Opera linneana che registra la sinonimia (purché sia stata ripresa anche nelle eventuali edizioni succes- sive).

!? Di quest'Opera vennero stampate oltre 61 edizioni [FORNACIARI 1971]. Ma, soprattutto, il Mattioli è l'unico A. al quale il Vescovo Tommasini faccia espresso riferimento, citandolo tre volte nell'indice dei Semplici (nn. 249 a e b, 254 e 270). Per inciso, lo stesso versatile Medico Sanese verrà citato anche altrove nei Conmentarj. come nel medesimo libro 1, al cap. XL

16 G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI, 1991, p. 9-115

tuato sulla traccia delle concordanze già ritrovate dal Targioni Tozzetti (1858) e/o dal Loss (1870), vagliate criticamente, e se necessario rigettate od aggiornate secondo la nomenclatura attuale. Il controllo del testo e del- le tavole mattiolane è stato condotto per confronto su diverse edizio- ni. Vi si è tratta alcune volte qualche breve citazione di chiarimento o di commento.

Ove la sinonimia riferita per gli Autori pre-linneani d’oltralpe discordino dei nomi volgari registrati dal Mattioli (per es. la /ampsana del Dodoens, n. 164, concordata da Linné con la sua Lapsana communis, non corrisponde

SERPENTINA. TANACETO.

(Arch. tr., p. 125), ove tratta delle Miniere delle Pietre, e Metalli, e della Gagate. Ma di più, confrontando attentamente il manoscritto del T. con diversi passi dei Discorsi, si è fatta convin- zione, in chi scrive, l'idea iniziale che un'edizione seicentesca di quei sei libri della materia me- dicinale, vero compendio delle conoscenze del tempo, dovette costituire un'importante fonte, cui attinsero 1 Semplicisti istriani nella preparazione dell’Elenco richiesto.

G. E Simon, « Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI, 1991, p. 9-115 17

alla /ampsana del Mattioli, che è invece la Sinapis arvensis L.) ceteris paribus in quanto ad ammissibilità floristica, esigenze ecologiche, ecc. sono stati senz'altro preferiti questi ultimi. Accanto alle suddette sinonimie si riportano talora i riscontri omonimi vol- gari di qualche altro A. del "500 e del "600.

9. Osservazioni [Obs.| (rare), quali pronunciate diversità tra le indicazioni d'habitat e le richieste ambientali reali della «specie»:! o altri chiarimen- ti particolari.

SASSIFRAGIA III. PAMPINELLA SASSIFRAGIA,

f:

DADA

SUA questo proposito occorre d'altronde riconoscere che spesso gli habitat riportati, ed in particolare le esigenze edafiche delle specie, risultano veramente precise pur nell’estrema con- cisione denotando un'osservazione diretta e attenta degli ambienti.

18 G. bE Simon, «Indice delli Semplici», Arti. vol. XXI, 1991. p. 9-115

Conclusione

Nuovamente i Commentarj Storici-geografici della Provincia dell'Istria re- datti dal Vescovo Tommasini si rivelano una preziosa testimonianza e una au- tentica miniera di informazioni.

Dal suo /ndice delli Semplici si sono tratte alcune indicazioni di specie 0g- gi assai rare o affatto scomparse, ma allora relativamente diffuse (come la Brio- nia, Brvonia alba L., n. 52); altre, viceversa, di piante rare solo allora, perché appena introdotte da lontani paesi, e coltivate per le virtù medicinali (ad es.: Tulipani persiani, n. 278). Ma la gran parte degli Semplici mantiene pressoc- ché inalterata la propria distribuzione, oltre naturalmente al proprio habitat pre- ferenziale, apparentemente indifferente sinora al volgere dei secoli ed al mutare dei condizionamenti umani. Altre specie elencate dal T. non possono, per il vero, aver fatto neanche ai suoi tempi parte della flora spontanea del- la Provincia dell'Istria (come la Salvia aethiopis L., n. 120): ma, lo si ripete, pare ovvio che il nostro Prelato, ovvero le persone che con lui collaborarono, avessero in animo di vantare anche quel genere di ricchezza della loro Terra, onde proporlo alla più attenta considerazione e, perché no all’ammirata in- vidia degli stranieri.

Concludendo la presente indagine 0, per citare ancora il Loss, questa gran fatica nel poco appariscente lavoro (p. 9), sia lecita all'autore la speranza che essa possa riuscire di qualche utilità nel quasi inesplorato campo della farma- cogeografia storica istriana-giuliana.'” E non sembri infine pretestuosa l'affer- mazione che, nonostante l’annoso impegno dedicatovi, questo lavoro non sa- rebbe stato portato a termine se lo scrivente avesse voluto approdare sempre a dei risultati assolutamente certi: si tratta pertanto solo di un saggio, di wn tentativo da essere emendato |SACCARDO, cit., p. XIT alla luce delle ricerche future.

Lavoro eseguito presso il Dipartimento di Scienze Geografiche e Storiche dell’Università degli Studi di Trieste.

Ma forse anche nei collegati campi delle discipline fitogeografiche e fitoclimatiche. Ove, ad esempio, per l'epoca della stesura dei Commentarj venisse confermata una maggiore presen- za percentuale delle specie termofile e/o scelerofile, si potrebbe ragionevolmente supporre per l'Istria un clima regionale relativamente più secco dell'attuale.

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20 G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol XXI, 1991, p. 9-115

G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Azzi, vol. XXI, 1991, p. 9-115 21

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G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Arti. vol. XXI, 1991, p. 9-115 23

ELENCO TOMMASINIANO TRATTO DAL MANOSCRITTO ORIGINALE

Delli Semplici più rari della/ provincia Cap: litolo] XXXVII.

p. 161 fatto con ogni diligenza vedere quali siano i semplici in questa provincia

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perchè i curiosi n’abbiano alcuna notizia, et da/ alcune persone eccelenti in questa professione ne havuto/ il seguente indice, et quelli che son stati da me praticati, e conosciuti qui in Cittanova saranno diversificati con l'aste- risco.

Anemone fiore, che si pianta ne gl'horti, e giardini.

Asphodello con fiori bianchi nasce su li monti, et luoghi freddi, et con/ fiori gialli sop:[rJa uno scoglio vicino à Parenzo.

Acantho in terreno inculto, e grasso.

Aron fra spine, siepi, e luoghi ombrosi

Anthemide, lat:fine] Anthemis, e Camaemellu[m].

Artichiochi si coltivano ne gl’horti.

Anonide, lat:[ine] Anonis, nasce ne prati.

Asparagi di più sorte, cioè Domestici, et Silvestri, alcuni nascono in/ siti

montuosi, sassosi, sechi, e caldi, altri in valle, e luoghi humidi/ e altri, che si coltivano ne gl’horti.

Artemisia nasce in terra buona.

Acettosa lat:[ine] exalis di due sorti si trova in terreno buono, e ne carsi. Aphaca.

Avellane, lat:[ine] Nuces pontic[a]e.

Anomoni, lat:[ine] Anene.

Atriplice, lat:[ine] Atriplex: è di più sorti, la d:[etfta domestica che si/ trova ne gl'horti in terren humido, e ben coltivato una di foglie verdi, l’altra di

foglie rosse la silvestre, anco di più spetie ama terren buono, e sito caldo.

Oltre di queste vi è/ la marina Alsine lat:[ine] Haelsine volgarm:[enfte pavarina vuol horti, et terra/ grassa Aristolochia in terra buona, e sito caldo//

24

p. 162 LIZAg

18. 19. 20). 21. 22. 23; 24. 25: 26. 2, 28. 29; 30. 3

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40. 4l. 42. 43.

44. 45. 46. 41. 48. 49.

G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Affi, vol. XXI, 1991, p. 9-115

Abrotano maschio, e femina ne monti, e luoghi sassosi nasce/ il silvestre, et se ne soltiva ne gl’horti ancora

Agrimonia lat:[ine] Eupatorium in ogni sito.

Aglio orsino in luoghi ombrosi, e monti

Anagiride, in terra fertile, sassosa

Aparine ne campi coltivati

Aquileia ne gl’horti

Aster attico ama il sito ombroso, et inculto

Amaranto spicato ne gl’horti

Alcea in buon terreno

Asuro appresso l’acque

Ancusa in terra sterile, e sassosa

Assaro, in sito montuoso, freddo, e sassoso

Aneto ne gl’horti

Angelica, et Aniso, in luogo humido, e grasso

Apocino appresso le siepi, e buon terreno

Absinthio pontico alla marina

Absinthio in terren buono, apprico, et solivo

Alchechingi ne luoghi campestri, et humidi

Bardano latt:[ine] personata

Ballotte latt:[ine] marrubiulm] nigrulm]

Bellis maggior, e minor, e minimo, nasce ne i prati, et valli Basilico latt:[ineJ ocymu[m], si coltiva ne gl’horti, et ne vasi Brassica cioè cavoli di molte sorti, che si coltivano ne gl’horti dette/ crespe capuccine, et c:|etera] oltre i cavoli fiori, e corzuti.

Blito bianco, e rosso in terren grasso

Boragine ne gl’horti

Buglosa, ne campi, et in ogni terreno, @ sito

Borsa pastorale lat:[ine] Bursa Pastoris ne gl’horti, e ne campi grassi,/ et intorno le ville, e castelli in sito calido

Buftalmo per il più ne prati, e valli

Blattaria in ogni terreno, © sito

Bietole bianche, rosse, e nere, ne gl’horti Bietola selvatica in terra buona

Bistorta le montagne de carsi in terren grasso Balsamina si coltiva ne gl’horti//

Balsamita Betonina ne prati, e luoghi inculti Brionia fra le siepi, e siti calidi

G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol. XXI, 1991, p. 9-115 25

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64. 65. 66.

67. 68.

69. 70. dA TR: 18:

74. TO: 76. 1%: 78.

p. 164 79.

80.

81. 82. 83.

Caucalide ne campi in ogni terreno

Cauda equina, Coda di cavallo, overo latline] Equisetu[lm], appresso l’acque, e terren humido in valle

Centinodia ne gl’horti, e pler] le strade

Cimeri con certi fiori come garofoli gialli, ed odor ingrato, si/ piantano ne gl’horti, e ne vasi per bella vista

Cimino, Comino ì Carsi in terra sassosa

Consolida maggior, Regale ne i prati, e valli: la doppia ne gl’horti Cipolla ne gl’horti

Carote ne gl’horti

Cruciata ne gli monti, e terra mediocre

Cimbalaria ne muri scoperti

Capil Venere lat:[ine] Pulitrico, aut Capillulm[] Veneris, in caverne ombro- se, e humide

Calendula ne gl’horti detta qui fior d’ogni mese Camepitio lat:[ine] Camale]pitis, nelli Campi coltivati

Clematide di più spetie cioè bettida prima, seconda detta anco/ lat:line] Cle- matis peregrina areas, et Flamula Jovis, ne gl’horti, et/ pler] le siepi

Canape lat:[ineJ Canabis si semina in terra grassa, et humida

Cardo santo lat:(ine] Atratylis, et fusus Agrestis, Cardus benedictus,/ si semina, è di maggior virtù in sito caldo, e solivo.

Carpino

Cardo stellato

Carcdina nasce appresso le strade, e siepi, e mura di ville, e castelli Canna lat:[ine] Arundo

Cocumero di più spetie lat:[ine]J cucumis il selvatico, e damestico ama terra grassa, et humida

Calaminta pler] il più appresso le strade in abbondanza, et intorno ai fossi Cappari amano terra sottile nascono nelle mura e ruine d’edifficij

Carthamo si semina ne gl’horti

Cariofilata alpestre nasce ne boschi del carso

Carlina maschio, e femina, nasce nella cima de monti sterili//

Cataputia è seminata nelli horti da i Contadini, è apunto medicina/ de Con- tadini, i quali da se stessi, non senza sconcerto del stomaco/ et pericolo del- la vita sogliono pigliarne per bocca tre grani,/ et se questi non operano sei, poi nove p[er] purgarsi, et ciò/ le succede alcune volte bene, ma pler] il più le riesce male,/ et spesso le caggiona vomito anco del sangue, et periscono

Centaurea maggiore, e minore, nasce ne monti, et terra sterile, et/ inculta, et da il fior giallo

Cerfoglio negli horti, e ne pratti Chamedrio in terra sottile, e buona Chamamilla selvatica ne campi coltivati, et la domestica ne gl’horti

26

84. 85. 86. 87. 88.

89.

90.

91. 92.

94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105.

106. 107. 108. 109.

110. III. LIZ. 113. 114. 115. I16. ISS 118. 119.

G. DE Simon, «Indice delli Semplici». Arti, vol XXI, 1991, p. 9-115

Chamepitio in campi coltivati

Chelidonia lat:line] Chelidoniulm] maius, nasce fra le ruine de gl’edifficij Chelidonia minore appresso i fossi, e siepi in luoghi humidi, e ombrosi Chondrila ne campi appresso i fossi, et strade

Cicorea selvaggia, et hortense, la selvaggia in ogni terra, meglio/ nelle Valli

Cicuta d’intorno i Castelli, e Ville Cinque foglia lat:[ine] Pentaphillon in ogni sito di buona terra Cirso monti ne prati

Cisampellos, 0’ convolvulo, o’ villuchio nasce ne campi, et vigne, et/ s’invo- glie attorno i palli, et biade è nemico della terra arrida,/ et sterile

Climeno terra mediocre

Colchico ne prati, e luoghi humidi

Coniza luogho humido, et appresso le strade

Coriandoli ne gl’horti

Croco Zaffarano ne gl’horti in luogo solivo, e sassoso Cuscuta nasce sopra l’altre piante come sature inebulo, e simili Cyano maggiore, e minore ne campi coltivati

Cvydamino ne monti, e luoghi sassosi, e solivi Cynoglossa terra arrida, e soliva

Cynara son l’artichiochi di più sorti

Ceci

Cisto femina

Cireo.//

Dente canino, o’ dente di leone in ogni terreno inculto appresso i luoghi Dragontea ne gl’horti, così il Dragoncello

Dissaco gl’argini de fossi appresso le siepi

Dauco Silvestre

Endivia ne gl’horti la domestica oltre la silvestre

Enula campana nelle valli in terra humida, e grossa

Epithimo ne carsi sassosi

Eruca, ruchetta hortense, et la silvestre in vigne, et luoghi solivi Eringio in luoghi inculti, e campestri pler] tutto

Erisimo, o’ Irio nasce di sua posta ne gl’horti

Eupatorio per tutto in buon terreno

Eufragia ne pratti, e ne monti

Eno

Eleboro negro, over eleborastro per tutto, et il bianco ne carsi le montagne

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120. 121. I22: IL. 124. 12.5: 126. 127.

128. 129. 130.

139. 140. 141. 142. 143. 144, 145. 146. 147. 148.

149.

150.

Ethiapide

Fabaria sop.[rla sassi, e muri

Farfara in luogo humido acquoso

Filpendula ne prati in buona terra

Felice lat:[ine]J Felix maximj in luoghi ombrosi, e freddi Fior di primavera il stesso sito

Fenochio ne gl'horti, e vigne coltivate

Fragraria in ogni terra non troppo humida spetialm:[fenfte ne monti, e/ luo- ghi opachi

Frassinella in sito sassoso, et aprico Fumaria lat:[ine[J Capnos, et fumus terr[ale, ne gl’horti, e terreni grassi Funghi diversi in varij luoghi secondo le diversità delle spetie

Gallio in luoghi humidi, e paludosi

Gallega in luogo humido appresso i fossi delle stradde lat:[ine] Ruta capra- ria flore cerulo

Galeopsi lat:[ine] Urtica labeus, Urtica floJetida appresso le strade, et hor- 1i//

Gariofoli lat:[ine] gariofilulm], fiori di varij colori fatti con artificio/ d’in- calmi domestici ne vasi, et horti, i silvestri sono di tre/ sorti, amano terra arrida, e soliva

Gariofillata

Ginestra sito montuoso

Gentiana carsi, montagne, e luoghi alti

Gelsomini di due sorti cioè semplici ne gl'horti, et di spagna/ incalmati ne vasi

Giunco luoghi acquosi

Giglio bianco hortense in sito aprico

Geranio terra arrida, e soliva, et è di quattro specie. |. 2. 3. 4. Gladiolo in campi, e prati humidi

Gramigna in ogni terreno

Ginepro, o’ Junipero

Gattaria, herba gatta in solivo

Girasole si pianta ne i giardini

Grano

Galle

Hedera terrestre, et arborea in luoghi inculti, et arridi, et sop:[rJa le/ ruine, e fabriche antiche Hemerocalle in sito montuoso et inculto.

170. 171. 1726 173. 174. 175. 176. 177. 178. 179. 180. 181. 182. 183. 184. 185.

G. nE Simon, «Indice delli Semplici», Arti, vol. XXI. 1991, p. 9-115

Hieracio in sito alpestre

Horminio, sclarea, terren grasso, e solivo, et un altra spetie di/ hormino silvestre appresso le strade, et ne i terreni non humidi/ inculti

Hiacinti ne i giardini, et gl'indiani per salvarli l’inverno si pongono/ ne i vasi. Il Giacinto selvatico pler] tutto ne campi

Hioschijamo appresso le ville, et castelli in terra grasso Hipecoo ne campi coltivati, et buoni

Hipericon in terra sottile, e sito aprico

Hisoppo ne monti in terra sottile

Hippolupata//

Iride lat:[ine] Jris terra sottile, sassosa, et sito solivo Kali in terreno sovente bagnato dalla marina

Lagrime di Job, o’ litospermo lat:[ine] miliu[m] solis in terren mediocre/ più tosto arido che humido

Latuca hortense di più sorti cioè crespa, capucina, Romana

Latuca silvestre, ne campi, et horti

Lamprana, ne campi buoni, et horti

Lapato terra humida, et horti

Luppa terren grasso, e grosso

Lavanda, lavandula in sito solivo, e caldo

Lente domestica ne campi seminata, silvestre in ogni terra, e sito caldo

Leucaio cioè violari di viole bianche, rosse, rossane, gialle, et ne i muri in sito solivo

Lilio convalio ne prati in valle

Limonio ne prati in luoghi paludosi

Linaria terra buona, e grassa

Lino terren grosso, grasso, et humido

Lupoli nelle siepi in ogni sito, et terren grasso Lisimachia in prati humidi, et appresso l'acque

Lichinde lat:[ine] lichinis sopra le pietre in luogo humido Leucantha, lat:[ine] spina alba

Lingua serpentina

Latiri lat:[ine] lathvris

Lambrusca nelle siepi

Ligustro nelle siepi, et ne boschi

Lagopo

Laura

Maggiorana lat:fine] sampsacu[m], et amarasius in sito caldo, e aprico

Malva, et malvoni di più sorti guali son l’istessa, che althea, et/ di varij co- lori l’arborea, così la malva vischio

G. DE Simon, «Indice delli Semplici», Atti, vol XXI, 1991, p. 9-115 29

186. 187.

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188. 189. 190. 191. 192.

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195. 196. 197: 198. 199. 200. 201.

202. 203. 204.

205. 206.

207.

208. 209. 210. 211.

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212. 213: 214.

Marubio sito aprico, e sassoso Matricaria ne gl’horti, e terreni grassi//

Martagon in alcune montagne del Carso appresso i boschi

Melunto si semina ne gl’horti, il silvestre detto pseudo meluntho non si vede Melissa lat:[ine] Melissophilu[m], et apiastru[m] in ogni sito montuoso Menta rotonda ne gl'horti in sito aprico

Menta greca in alcuni luoghi ne gl’horti in altri usano gl’/ Illirici piantarla sopra i cemiterij alle sepolture de cadaveri/ novam:[en]/te sotterati cioè usa- no (nel territorio di Pinguente, à Pedena,/ et in altri Castelli) piantarvi della lavanda maschio detta spico/ Italiano come nella Villa Dostuma nel Trevisa- no usano mettervi/ un cimo d'olivo pler] fossa, et plerci]ò si coltiva un oli- vo nel Cimiterio.

Mentastro ne campi, e terreni grassi

Mercorella maschio, e femina lat:[ineJ mercurialis, et linozastis, in sito cal- do, et terra grassa

Mille folio ogni sito, e terren mediocre

Mastruzzi, 0’ Nasturzij fior giallo ne giardini, e vasi

Melenzane ne gl'horti per cibo

Mosco terrestre

Meloni

Mandole

Marasche

Narcisi di più sorte ne giardini Nasturtio, agretti ne gl'horti Nimfea